Con l’inizio della stampa di denaro da parte della Federal Reserve, ma non solo, il dibattito Bitcoin vs. Gold è sempre più sotto i riflettori. In un recente articolo pubblicato su Forbes lo scontro si sposta a livello di tassazione sugli investimenti tra i due “Ori”.
L’articolo riguarda gli Stati Uniti, pertanto irisultati potrebbero non valere in regimi fiscali diversi, ma sicuramente oltre che riportare un risultato interessante, gli USA sono anche un mercato enorme.
Pertanto se l’ago della bilancia dovesse pendere da una parte piuttosto che dall’altra ci potrebbero essere delle ripercussioni sul prezzo.
Nel breve termine (cioè investimenti entro i 12 mesi) non ci sono differenze a livello fiscale tra oro e bitcoin, come riportato:
Dal punto di vista fiscale, non vi è alcuna differenza nelle imposte su bitcoin e oro sugli utili a breve termine. Supponiamo che tu acquisti 1 bitcoin (BTC) il 2 gennaio 2020 per $ 3.000 e lo vendi il 5 luglio 2020 per $ 10.000. Avresti una plusvalenza imponibile di $ 7.000 ($ 10.000 – $ 3.000). Tale importo sarà soggetto alle aliquote ordinarie dell’imposta sul reddito che si basano sulla tua fascia d’imposta. Se in questo esempio sostituisci BTC con monete d’oro, lingotti o ETF sull’oro, finiresti per essere soggetto allo stesso importo di tasse.
Se guardiamo però un’arco temporale più lungo, cioè che supera i 12 mesi bitcoin passa in vantaggio, facendo risparmiare all’investitore l’8% di tasse.
Investire in bitcoin potrebbe farti risparmiare fino all’8% in tasse rispetto all’investimento in oro se si mantiene il proprio investimento per più di 12 mesi prima della vendita (investimento a lungo termine). Le criptovalute come il bitcoin sono trattate come “proprietà” in conformità all’IRS Notice 2041-21. Pertanto, le plusvalenze risultanti sono soggette alle imposte sulle plusvalenze (aliquota massima del 20%). Se vendi la tua criptovaluta dopo aver detenuto per più di 12 mesi, sei quindi soggetto a un’aliquota fiscale massima del 20%, indipendentemente dall’importo del profitto che guadagni.
Questo non è il caso dell’oro. I metalli preziosi come l’oro sono trattati come “oggetti da collezione” sotto la guida dell’IRS. Gli oggetti da collezione sono soggetti a un’aliquota fiscale massima del 28%. Ciò significa che se hai la stessa plusvalenza a lungo termine su un investimento in bitcoin e un investimento in oro, il tuo ritorno sull’investimento (ROI) post imposte sarà superiore dell’8% sull’investimento in bitcoin perché paghi meno tasse.
Sebbene ciò non protegga l’investitore da una possibile maggiore svalutazione di bitcoin nei confronti dell’oro, mette sicuramente un segnalino “attenzione” in più su ogni portafoglio in cerca di diversificazione.
Altro fattore rilevante è questo continuo e crescente interesse nei confronti della prima criptovaluta, Forbes stesso ormai pubblica costantemente articoli a riguardo, il che è sicuramente buono a livello mediatico, oltre tutto è di certo cambiato il registro dei contenuti.
Basti pensare che qualche anno fa, riviste come Forbes parlavano di bitcoin solo per dare voce ad esponenti della finanza che lo criticavano, mentre oggi, come appena dimostrato parlano al loro pubblico mettendo in buona luce la criptovaluta.