Lael Brainard, un membro del condiglio della banca centrale americana (FED), ha messo in guardia l’Europa dai grandi rischi provenienti dalla stable coin di Facebook, Libra.
Durante il congresso della Banca Centrale Europea che si è tenuto a Francoforte, Brainard ha ribatido che, vista la grande diffusione ed adozione di Facebook nel mondo, questa potrebbe ingigantire i ricschi derivanti dall’utilizzo massimo della loro stable coin.
“Con quasi un terzo della popolazione globale come utenti attivi su Facebook, i rischi per il sistema finanziario delle criptovalute potrebbero essere ingigantiti da una stablecoin ampiamente accettata per uso generale”.
Specificando inoltre che, se non gestiti in modo efficace, i rischi di liquidità, di credito, di mercato o operativi di una stable coin ampiamente utilizzata potrebbero innescare una perdita di fiducia e un comportamento simile alla corsa ai bancomat.
Brainard, non manca certo di citare frai i vari rischi possibili, l’eventualità di truffe e perdite di fondi, in seguito ad attacchi hacker.
Ha sottolineato che le perdite per frode e furto da criptovalute sono raddoppiate quest’anno rispetto all’anno scorso: $ 4,4 miliardi in dollari USA contro $ 1,7 miliardi.
Oltre alle perdite, derivanti dai furti sugli scambi di criptovalute, ci sonocanche gli attacchi hacker effettuati nei confronti dei singoli utenti, attraverso truffe che utilizzano codici QR, malware e ransomware.
Durante il suo discorso ha quinid ribadito inoltre la mancanza di garanzie e tutele nei confronti degli utenti che utilizzeranno Libra.
Garanzie e tutele che ad oggi nell’utilizzo della valute fiat a corso forzoso, sono di risponsabilità delle banche, le quali però non sempre riscono a tutuelare al meglio i loro clienti.
“Non solo non è chiaro se saranno disponibili protezioni comparabili con Libra, o come funzioneranno i ricorsi dei consumantori, ma non è nemmeno chiaro quanto rischieranno i consumatori di fronte al prezzo, poiché non sembrano avere diritti sulle attività sottostanti dello stablecoin.
Altro punto, che chiama in causa è, la stabilità del valore di Libra, che dovrebbe essere mantenuta da un’associazione svizzera, la quale si occuperà della gestione e custiodia di un paniere di beni (meterie prime, bond, valute fiat, ecc.), che fungerà da sottostante. Il rischio sarebbe quindi, che i beni detenuti dall’associazione non siano abbastanza da garantire il valore alla valuta di Facebook.
E per finire, ci sarebbero anche tutte le norme contro il finanziamento del terrorismo, al recicleggio di denaro e all’identificazione degli utenti, argomenti ancora caldi, visto le nuove normative a riguardo che entreranno in vigore il prossimo gennaio 2020, al quale per ora solo un terzo degli exchange di criptovalute, sembrano essere conformi.
Insomma, Libra continua a mettere paura, la Cina forse ancora di più e probabilmente è per questo che, sia la Bance Centrale Europea (BCE) che quella statunitense (FED), stanno cercando di sviluppare un sistema tutto loro.